≈ «PiumeNere.it»© ≈




Indice
- Malattia e reputazione: il Marchio del peccato tra redenzione e condanna
- Tra fede e scienza: il precario equilibrio tra guaritori e moralisti
- Status Immondo
- Malattia e moralità
- Batteri, disifezione e possessione demoniaca

***

Malattia e reputazione: il Marchio del peccato tra redenzione e condanna
Il concetto è semplice: la malattia non è solo un problema fisico, ma il marchio visibile di una persona corrotta dal peccato. Influisce sulla loro reputazione sociale e sul modo in cui gli infermus vengono considerati dalla società.
- Marchio di Immoralità: chi si ammala senza una causa evidente viene marchiato da Dio per essere un'anima corrotta dal peccato, un avvertimento per la gente perbene affinché ne prenda le distanze.
- Punizione per i peccati commessi: un ammalato che peggiora è qualcuno che ha peccato troppo e non ha espiato a sufficienza per meritare la grazia e ritrovare la salute.
- Redenzione o condanna: la malattia è una punizione divina, e il pentimento è il percorso per ottenere il perdono di Dio e giungere alla guarigione (remissione dei peccati). Se il malato non guarisce, significa che il suo pentimento è insincero e che persiste nell’eresia.
- Prova di fede: succede che le persone pie si ammalano perché Dio desidera mettere alla prova la devozione di coloro che si proclamano fedeli a Lui.
Questi dogmi generano tensione con l’Ordine dei Guaritori, perchè il loro approccio terapeutico non sempre si allinea con la dottrina moralista. Il principio del Christus Medicus afferma che Cristo è il vero guaritore e che la vera terapia è la redenzione. Nonostante ciò, alcune cure e pratiche preventive sono tollerate se non contraddicono o sfidano i dogmi moralisti.
L’Ordine dei Guaritori detiene il sapere medico, ma il loro operato è più simile a quello di macellai che a quello dei medici moderni. A loro si affiancano levatrici, cavadenti, empirici, conciaossa ed esperti di erbe (che rientrano nella figura del "Garzone") guardati con sospetto.

Tra fede e scienza: il precario equilibrio tra guaritori e moralisti
Chi si ammala o subisce un trauma può rivolgersi sia ai Guaritori che ai Moralisti. Non è raro trovare esponenti della moralità nei Nosocomi o nelle Drogherie, dove offrono preghiere e conforto spirituale agli infermus. L’uso di erbe e rimedi naturali deve essere giustificato attraverso la religione, un compromesso necessario che gli Eruditi accettano controvoglia.

Status Immondo
L'unica malattia infettiva considerata costante e pericolosa è la lebbra.
La peste e il vaiolo, invece, sono malattie pandemiche che si manifestano solo in determinati periodi della vita del personaggio, una punizione divina collettiva per un gruppo di persone peccatrici.
La lebbra, al contrario, è LA malattia dell’anima.
Si tratta di una patologia “rivelatrice”: le orribili mutilazioni e deturpazioni che lascia sul corpo non sono solo il segno della malattia fisica, ma anche un marchio visibile dell’impurità interiore di chi ne è colpito. è un segnale divino che dovrebbe spingere il malato al pentimento e alla ricerca della salvezza. Per questo motivo, la lebbra non viene curata con la scienza, ma con la penitenza e l’intercessione dei santi, gli unici ritenuti in grado di avere un contatto diretto con il lebbroso e di condurlo alla redenzione.
Chi soffre di questa malattia è sottoposto a un’emarginazione implacabile. Come prescritto dal Levitico 13:45, i lebbrosi devono vivere separati dalla comunità, portare segni visibili della loro impurità (vestiti strappati, capo scoperto) e dichiarare la loro condizione gridando "Immondo! Immondo!" per avvertire gli altri. Questo isolamento serve sia come misura sanitaria che come segno di impurità rituale. [Levitico 14:45 «Il lebbroso colpito dalla piaga porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba e andrà gridando: ‘Immondo! Immondo!’. Sarà immondo finché durerà in lui la piaga; è immondo. Se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento»]
Spetta ai moralisti dichiarare ufficialmente chi è immondo, dopo aver esaminato il malato. In questo senso, i moralisti non solo fungono da giudici spirituali, ma anche da guaritori, avendo il compito di riconoscere e diagnosticare molte malattie che comportano l’esclusione sociale.
Oltre alla lebbra, essi vigilano sulle regole alimentari imposte da Dio, come il divieto di consumare carne di maiale essendo impura. Per i cristiani, invece, la purificazione interiore diventa un rituale quotidiano attraverso preghiere e penitenze, per mantenere l’anima libera dal peccato.

Malattia e moralità
La morale è il primo vero “ministero della sanità”, stabilendo norme precise sulla pulizia del corpo, comprese le abluzioni rituali, sulle restrizioni alimentari e sull’isolamento dei lebbrosi.
Se un comando proviene da Dio, il divieto è assoluto e indiscutibile. La distinzione tra cibi puri e impuri, non è solo una questione spirituale, ma ha motivazioni pratiche. Ad esempio, vietare il consumo di carne di maiale è un espediente per proteggere la comunità: allevare maiali in territori con scarse risorse compromette l’equilibrio ecologico, perchè questi animali scavano nel terreno e sradicano piante e tuberi, impoverendo ulteriormente le terre destinate al pascolo o all'agricoltura generando carestie.

Batteri, disifezione e possessione demoniaca
Ci si veste con abiti che lasciano scoperti solo il viso e le mani, per timore che le malattie, che sono spiriti maligni, possano penetrare attraverso la pelle esposta. Nasce il dogma dell'uso di vestiti accollati, una barriera contro la possessione, un aspetto su cui bigotti e moralisti pongono grande attenzione.

- Aggiornato il 25 Marzo 2025 -



Struttura dell'edificio
Descrizione e Planimetria
Catalogo Pozioni, Rimedi e altro


Cultura e Credenze
Credenze sulle Malattie
Igene
Ferite
Infezioni e Malattie


Regolamento tecnico
Guarire dalle Malattie
Guarire dalle Ferite
Gestione della gravidanza e parto


Altri link
Ordine dei Depositari
Ordine dei Guaritori